Dal Serial Killer Database americano (la più grande banca dati non governativa), i dati dei serial killer nell’ultimo secolo: se ne sono contati 4.068 per un totale di 11.680 vittime. Si vocifera che il primissimo omicida seriale della storia sia italiano. Per la precisione veneziano; un macellaio di nome Biagio Cargnio, che nel ‘500 uccideva bambini per preparare e servire il suo piatto tipico. Ad affiancarlo anche Peter Niers, con 520 vittime, donne incinte.
Omicidio seriale:
l’uccisione illegale di due o più vittime da parte dello stesso autore, in eventi separati.
1. Belle Gunness
Partiamo con una donna: la norvegese Belle Sorenson Gunness. Emigrata negli Stati Uniti dal suo Paese, amante dei soldi e della propria libertà, la signora si lascia alle spalle una scia di mariti avvelenati con stricnina e truffe assicurative, per poi compiere numerosi omicidi presso la sua ultima fattoria. Le sue vittime oscillano fra le 40/60. In particolare, attirava uomini sprovveduti, ingannandoli con le sue doti seduttive, al fine di prenderne i soldi ed ucciderli. La sua attività omicida risale fra la fine dell’800 ed i primi anni del ‘900.
Immagine da Wikipedia – Pubblico dominio.
2. Richard Ramirez
Si lascia alle spalle 13 omicidi, commessi nel 1985. Ricardo Leyva Muñoz Ramírez alias Richard Ramirez, conosciuto alle cronache come il ‘cacciatore della notte’ – ‘Night Stalker’, ha commesso reati di spaccio di droga, omicidio, stupro e furto. E con tendenze verso il satanismo. Il processo a Ramirez è stato uno dei più lunghi e complicati della storia americana, con oltre 100 testimoni chiamati a deporre e con 19 condanne alla pena di morte.
Richard Ramirez flashing a pentagram in court October 25, 1985. pic.twitter.com/DkY3FLNhQi
— Richard Ramirez (@nightprowlerr) May 7, 2017
3. Fritz Haarmann
Celebre nella storia, “Il macellaio (o licantropo) di Hannover”, divenne uno dei primi casi mediatici tedeschi. Operativo dal 1919 al 1924, le vittime designate da Haarmann erano per lo più giovani di strada, rimorchiati e portati presso il suo appartamento, dove venivano assassinati a morsi sulla gola. Si contarono oltre 24 vittime.
4. Luis Garavito
Il colombiano Luis Alfredo Garavito Cubillos, alias la Bestia, ha mietuto oltre 170 vittime, nel dettaglio bambini fra gli 8 e i 13 anni, principalmente. Per farlo, utilizzava un machete. Era anche pedofilo, oltre che alcolizzato e i corpi li seppelliva in fosse comuni.
5. Il mostro di Firenze
Sebbene sia ancora tutto avvolto in una nube misteriosa, fra gli omicida seriali più efferati della storia non si può non citare il “Mostro di Firenze”, nome attribuito dai media ai mandanti degli omicidi avvenuti proprio a Firenze, fra il 1968 ed il 1985. Una storia sempre molto viva nel nostro Paese e riportata spesso alle cronache, specialmente per la crudeltà e modus operandi delle uccisioni. Si ricorda che le vittime sono state 8 coppie che si erano appartate fra le campagne brulle. Su 8, 4 ragazze subirono l’aportazione del pube, avvenuta post – mortem. Ciò potrebbe far rimembrare un po’ Jack lo Squartatore. Tra le varie indagini e processi, il nome che ha avuto maggior risalto fra i responsabili, è quello di Pietro Pacciani, assolto in appello e deceduto prima del nuovo processo. Invece, furono condannati Giancarlo Lotti e Mario Vanni, come responsabili della metà degli omicidi.

6. Theodore Kaczynski
Famoso come ‘Unabomber’, Theodore John Kaczynski, ha seminato il terrore in America, per aver inviato dei pacchi esplosivi a destinatari privati. La sua attività, a partire dalla fine degli anni ’70, ha avuto un arco di 18 anni, durante i quali ha provocato 23 feriti e 3 morti.
Di origine polacca, nasce e cresce a Chicago, si laurea ad Harvard fino a diventare un accademico affermato nell’ambito matematico e considerato di elevatissima intelligenza. Scrisse quello che l’FBI rinominò Il Manifesto di Unambomber, un trattato di ben 35.000 parole dove esprimeva tutto il suo dissenso e contrarietà alla tecnologia e al suo effetto sulla società.
7. Henry Howard Holmes
Reo di ben 200 omicidi commessi alla fine dell’ Ottocento, non tutti accertati, H. H. Holmes, al secolo Herman Webster Mudgett, mente diabolica, commette i primi assassini ai danni di un’anziana coppia e si prende la farmacia. Poi, a seguito di alcune frodi assicurative, fa edificare il soprannominato Castello, una struttura enorme a tre piani che diventerà la casa della morte, per i suoi visitatori. Difatti, Holmes qui affittava anche stanze ai viaggiatori e li ammazzava. Il fatto interessante è che, al momento della costruzione dell’edificio, il serial killer vi fece installare un labirinto e varie trappole al suo interno: le camere erano infatti collegate tra loro attraverso passaggi segreti, camere insonorizzate, muri scorrevoli, camere a gas e botole sul pavimento. Queste facevano precipitare la vittima in cantina, dove si trovava una piscina adibita piena di acido corrosivo. Insomma, una vera casa di torture e morte.
8. Il killer dello Zodiaco
Un caso ancora aperto in America. Questo serial killer ha operato alla fine degli anni ’60, particolarmente nel nord California. Zodiac, come si firmava, lasciava ed inviava anche lettere ed enigmi cifrati alle autorità. Una vera sfida aperta. Purtroppo, alcuni di quei rebus non sono ancora stati decifrati e l’identità dell’omicida è tutt’oggi sconosciuta. Le sue vittime salgono a 7, con due persone che sono sopravvissute. Ma si pensa possano essere molte di più, come lui stesso asserì in una delle sue missive, affermando di aver assalito ben 37 persone. Durante le indagini, il colpevole si è intrecciato con il caso de Il Mostro di Firenze.
9. Ted Bundy
All’anagrafe Theodore Robert Bundy, è sicuramente uno fra i più celebri serial killer della storia. Dagli anni Sessanta inizia la sua corsa omicida ai danni di giovani donne. Attività addensata specialmente fra il 1974 ed il 1978. Bundy rapiva, stuprava ed uccideva le sue vittime; le attirava fingendo una disabilità al braccio o spacciandosi per un poliziotto. Inoltre, pare fosse anche necrofilo. Dotato di fascino, bell’aspetto e grande intelligenza, Ted Bundy era un grande manipolatore e sociopatico. Autore di circa 30 omicidi, prevalentemente studentesse universitarie, viene condannato alla sedia elettrica e giustiziato nel 1989.

10. Ed Gein
La vita criminale di Edward Theodore Gein ha ispirato alcune pellicole famose (come Psyco, Non aprite quella porta, Ed Gein – Il macellaio di Plainfield). Il suo modus operandi verso le vittime è raccapricciante. Gein, oltre ad uccidere e smembrare le sue vittime, dissotterrava anche i cadaveri dal cimitero per realizzare cimeli e monili d’arredamento per la sua casa. Gli investigatori trovarono numerosi parti del corpo impiegati ad uso decorativo, ma anche teste e altre parti conservate in scatole. Inoltre, utilizzava la pelle umana per realizzare vestiti. Ed Gein venne rinchiuso in manicomio.
11. John Wayne Gacy
Denominato il Killer Clown, collegato al fatto di aver intrattenuto come clown a delle feste per bambini, Gacy è reo dell’omicidio di ben 33 uomini tra il ’72 ed il ’78. Le giovani vittime sono state tutte rapite, sodomizzate e torturate prima di incontrare la morte. Di tendenze bisessuali, sposato con figli e definito psicopatico, la sua fame di tortura viene placata definitivamente nel 1994, anno in cui avverrà la pena capitale. Pare che abbia ispirato il personaggio del clown nel film horror ‘It’.
John Wayne Gacy con l’allora first lady Rosalynn Carter fotografati nel 1978 -Foto da Wikipedia – Pubblico dominio.
12. Richard Leonard Kuklinski
Imputato di oltre un centinaio di omicidi, Richard Kuklinski, è stato un sicario al servizio della mafia italo-americana, particolarmente attivo negli anni ’70. Molto richiesto dalle famiglie malavitose per i suoi servigi, Kuklinksi era noto per la sua efferatezza nel torturare ed uccidere i malcapitati. Viene arrestato nel 1987, a New York, dopo anni di ricerca e studio da parte delle autorità.
Tutti i dati sui serial killer: perché, come uccidono?
I dati derivano da uno studio americano di Mike Aamodt, studioso e insegnate di psicologia forense presso l’Università di Radford. Lui e i suoi collaboratori, hanno analizzato e collezionato dati sui serial killer e i loro omicidi nel mondo a partire dagli anni Novanta. Le analisi in considerazione, fanno riferimento al campione verso 3 mila omicida seriali americani e le relative 10 mila vittime.
Partendo da questi dati, le motivazioni che gli autori dei delitti hanno dato sul perché hanno ucciso le loro vittime riguardano:
- 31,8% per divertimento;
- 30,1% per motivi finanziari;
- 18,1% per rabbia;
- 6,3% per criminalità organizzata;
- 1,4% per evitare l’arresto;
- 0,7% per motivi religiosi e allucinazioni,
- 0,6% per convenienza;
- 0,5% per attirare l’attenzione;
- 6,3% per molteplici ragioni.
In che modo i serial killer uccidono le proprie vittime
Dalla raccolta dati si evince che gli assassinii vengono svolti:
- 50% con armi da fuoco;
- 21,7% per strangolamento;
- 14,8% coltello;
- 9,2% con copri contundenti;
- 7,2% veleno;
- in percentuale minore vengono impiegati mezzi quali: ascia, affogamento e il dare fuoco.