Julian Assange WikiLeaks
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Che fine ha fatto Julian Assange?

Che fine ha fatto Julian Assange? Il giornalista che ha scoperchiato il vaso di Pandora con WikiLeaks, attualmente è ancora detenuto in Gran Bretagna. Il pericolo è l’estradizione negli Stati Uniti, dove può essere condannato pesantemente. Nemmeno i ricorsi europei ed internazionali riescono a smuovere la situazione. A novembre 2010, WikiLeaks pubblicò più di 251.000 documenti segreti del Governo americano.

Julian Paul Assange libero: il prezzo della verità

Numerosi i gruppi di sostegno dell’attivista australiano – come 24h Assange e Free Assange Italia – il quale è stato rinchiuso alcuni anni in un carcere di massima sicurezza e ora si trova ancora a Londra in attesa di estradizione negli USA, senza un processo equo e arbitrario. Il reo isolato in UK, una volta estradato, riceverebbe una condanna in carcere pari ad una pena di 175 anni, sempre di massima sicurezza. Questo per evitare qualsiasi contatto con un computer o mezzo di comunicazione.

Anche la moglie di Julian Paul Assange, la sudafricana Stella Morris, lotta per la verità e libertà del marito. In più occasioni dà voce a quello che Assange sta passando nel carcere di massima sicurezza britannico di Belmars:

“Quello di mio marito è un caso politico, Julian è un prigioniero politico. È perseguitato perché rappresenta la capacità di raccontare la verità“.

Se controlli le informazioni controlli la realtà e dirigi la percezione delle persone. Ecco perché è molto importante lottare affinché le informazioni possano essere utilizzate per costruire una società sana.

Le controversie

Nonostante le rivelazioni scottanti di Wikileaks, numerose Nazioni si sono prodigate a favore di Assange. Perché, in fondo, si è trattato comunque di libertà di espressione e libero esercizio di stampa internazionale. Ma (ovviamente), gli americani non l’hanno proprio vista così. È stato più un “alto tradimento”.

Per esempio, il Brasile ha esortato le autorità statunitensi a ritirare le accuse contro il giornalista, proponendo un’alternativa. Joe Biden e Nancy Pelosi hanno ricevuto l’opposizione per l’estradizione.

Ecco un estratto della lettera inviata al Presidente USA:

“(…) Il trattato di estradizione Regno Unito-Usa, che ha costituito la base della richiesta di estradizione, vieta specificamente all’estradizione per i reati politici. Così come la Convenzione Europea sull’Estradizione del 1957 e la Convenzione Europea sui Diritti Umani o il Modello di Trattato di Estradizione delle Nazioni Unite, la Costituzione dell’Interpol e altri trattati bilaterali ratificati dagli Usa. Anche questo principio è sancito nel Sistema interamericano dei diritti umani”.

Cosa ha fatto Julian Assange? Perché è perseguitato?

Dal punto di vista democratico e pubblico, Julian ha rivelato verità scomode e nascoste, anche crimini di guerra di alcuni Governi, permettendo al mondo di sapere cosa accade in the dark side. E, ritenuti ingiustamente segretati. Gli sono stati dati 18 capi d’imputazione, tra cui cospirazione e violazione della legge sullo spionaggio.

Partendo dal principio: Assange è cofondatore del sito rivelatore WikiLeaks, nato nel 2006, dove gli organizzatori iniziano a divulgare informazioni riservate e segrete su alcuni temi scottanti come:

  • scandalo del petrolio in Perù;
  • rivolta tibetana in Cina;
  • bombardamenti nello Yemen;
  • esecuzioni non autorizzate della polizia keniota;
  • Governo turco e Governo Erdoğan;
  • corruzione in Arabia.

Ma, a salire alla ribalta, è la rivelazione nel 2010. Il gruppo di WikiLeaks ha osato sfidare la potenza internazionale USA, rivelando verità occulte e occultate. Le notizie sono state passate dall’ex militare Chelsea Manning, lei stessa poi condannata dalla corte marziale. Tra le notizie, il famoso video Collateral Murder (Uccisione Collaterale) sugli attacchi in Iraq: WikiLeaks Italia – Collateral Murder, sottotitoli in italiano – YouTube; il CableGate e i diari sia della guerra in Afghanistan che in Iraq.

Dopo questi avvenimenti, iniziano le indagini e la persecuzione di Assange e WikiLeaks. Nonostante non venga ancora condannato, è costantemente tenuto sotto controllo dalle autorità internazionali e anche in pericolo di vita. Nel 2015 gli Stati Uniti lo vogliono nel Paese per processarlo con l’accusa di spionaggio e cospirazione, ma le Nazioni Unite respingono tale richiesta.

Per sette anni si rifugia nell’ambasciata londinese dell’Ecuador, chiedendo asilo politico. Successivamente revocato, per poi commettere l’arresto. A spalleggiare il no all’estradizione anche molti attivisti, l’opinione pubblica, diverse organizzazioni per i diritti umani, fino ad arrivare all’ONU, la quale aveva richiesto la scarcerazione di Assange. Dato che viene segregato nella prigione britannica dal 2019.

Nel 2021, la Gran Bretagna nega l’estradizione per ragioni di salute mentale del detenuto; per poi concederla mesi dopo. Alla fine, nel 2022, l’Alta Corte di Londra ha formalmente firmato l’ordinanza di estradizione verso gli Stati Uniti per Julian Assange.

Assange e Snowden: il tweet di Elon Musk

Sondaggio Twitter sul profilo di Musk, la domanda è: “Assange e Snowden devono essere graziati?“.

Il nuovo proprietario di Twitter lancia l’intervista ai suoi utenti, dei quali rispondono oltre 3 milioni. La risposta? L’80% dei commentatori ha votato per la grazia di Assange e Snowden.

Come Julian, Edward Snowden ha rubato ed elargito informazioni riservate dell’Intelligence americano. Ora vive in Russia.

I giornali di tutto il mondo a favore di Assange

La libertà di stampa è fondamentale. E, a supportare il caso WikiLeaks, ci sono state anche celebri testate giornalistiche mondiali. New York Times, The Guardian, Der Spiegel, Le Monde e El Pais, non si sono tirate indietro, anzi. Nel 2010 pubblicarono 250 mila documenti secretati ricevuti proprio da Assange (CableGate).

Gli stessi hanno supportato e lottato contro l’incriminazione e le accuse rivolte verso il giornalista australiano. Gli stessi, difatti, affermarono:

“La sua incriminazione è un pericoloso precedente e minaccia di minare il primo emendamento e la libertà di stampa in America. ottenere e diffondere informazioni segrete nel pubblico interesse è la parte essenziale del lavoro quotidiano dei giornalisti”.

E ancora.

 “Pubblicare non è un reato: il governo degli Stati Uniti deve far cadere le accuse contro Julian Assange per aver pubblicato segreti”.

Effettivamente, la faccenda è prettamente politica. SI sta imbavagliando la verità e i crimini governativi – militari. Avallare e permettere questa punizione a Julian Assange e a tutti quelli come lui (vedi Snowden), equivale ad un ostracismo tacito e abuso di potere da parte delle forze autoritarie. E questo, nel 2022, non dovrebbe essere più possibile. Perché se la verità è di pubblico dominio, è giusto che la gente sappia. È giusto che si crei un’opinione dei fatti.

Foto in copertina di “Julian Assange Wikileaks named Man of the Year by Le Monde” by Abode of Chaos is licensed under CC BY 2.0.

Federica Felice

Giornalista praticante, con un background da Interior & Garden designer. Amante delle curiosità, creo Loisir Magazine, una rivista di svago, appunto.

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