Alex Jones, conduttore radiofonico e fondatore del sito cospirazionista InfoWars, è stato condannato a pagare quasi un miliardo di dollari di risarcimento alle famiglie delle vittime della strage di Sandy Hook, avvenuta nel 2012. Alex Jones dovrà pagare 965 milioni di dollari alle famiglie. Nella scuola elementare in Connecticut, il 14 dicembre del 2012 il ventenne Adam Lanza massacrò 26 persone, di cui 20 bambini.
La sconfitta del complottista Alex Jones
La decisione è stata presa da una giuria dello Stato per un processo iniziato a settembre. Il cospirazionista di estrema destra aveva definito il massacro una “bufala” del governo e le famiglie delle vittime dei complici, con lo scopo di promuovere la politica avversa alle armi dell’allora presidente Barack Obama. La cifra verrà corrisposta a quindici querelanti, parenti delle vittime di Sandy Hook e a William Aldenberg, un agente dell’Fbi colpito dalla teorie di Jones. Aldenberg era stato il primo testimone del processo contro Jones, e tra i primi agenti ad entrare nelle aule dove si era svolta la strage. Durante la deposizione non era riuscito a trattenere le lacrime per il ricordo di un trauma difficile da metabolizzare e per di più preso di mira dai complotti del web. In un altro processo, che si era svolto nei mesi scorsi in Texas per lo stesso motivo Jones era stato condannato a pagare 45 milioni di dollari di “danni punitivi” e 4,1 milioni di dollari di risarcimento alla famiglia di uno dei bambini uccisi.
Dopo la lettura del verdetto Jones ha voluto mantenere la sua immagine da martire provocando la giuria: «965 milioni? Perché non miliardi? Questo è un incubo, anche perché i soldi non li ho». Se ne deduce che, probabilmente, il piccolo impero mediatico di Jones potrebbe non sopravvivere a lungo.
Chi è Alex Jones?
Alexander Emerick Jones è nato a Dallas nel 1974 e dopo un percorso professionale come conduttore radiofonico, nel 1999 ha fondato il sito InfoWars da cui contribuisce a diffondere notizie di scarsa attendibilità o che usa per teorie cospirazioniste create da lui o da altri. Per provare le sue teorie ha ritoccato foto e video, causando delle vere e proprie rivolte nei suoi seguaci. Le sue teorie hanno successo perché Jones ha saputo prendere e distorcere la visione del mondo. creando trame interconnesse tra il Gruppo Bilderberg, i simboli degli Illuminati visti ovunque, l’assassinio di JFK, sfruttando la tecnologia prima di molti altri. I media tradizionali con i quali collaborava precedentemente venivano sanzionati con durezza se scadevano nella truffa e nel raggiro. Con la liberalizzazione a inizio Novanta che celebrava la fine del big government sono stati abbattuti molti recinti che hanno dato libertà anche ai cospirazionisti.
Inizialmente leader del movimento per la verità sull’11 settembre, isolazionista, anti-globalista, ma molto marginale, affermava che le persone responsabili della strage di nazisti a Waco fossero responsabili anche degli attentati al World Trade Center.
Il successo di InfoWars
Nel 1999 fonda InfoWars, un contenitore di informazioni che propone contenuti multimediali che incitano all’odio, soprattutto contro musulmani, transgender e personaggi politici lontani dalle sue idee.
Dopo l’elezione di Barack Obama i deliri di Jones trovarono consenso nella destra estrema. Con i suoi programmi diventò milionario grazie a un mini-impero di siti affiliati e decine di dipendenti.
Nonostante Facebook abbia bloccato la pagina InfoWars, YouTube abbia rimosso i suoi video, Apple abbia tolto i suoi podcast da iTunes e anche Amazon limita l’esposizione riportano il suo nome, siti come InfoWars, che ricorda il Byoblu nostrano, trovano successo in un ampio pubblico perché vendono un sogno di liberazione a portata di tutti. Unica voce fuori dal coro, quella di Twitter, che continua a permettergli di pubblicare perché non viola nessun termine di servizio, rimandando a contenuti esterni.
InfoWars non è l’unica fonte di informazione che crea notizie false per cavalcare il sentimento della paura. Questa infatti è una strategia vincente di guadagno perché tramite la paura si possono spostare le masse. A singoli personaggi come Alex Jones tutto questo serve per fare soldi, ma la conseguenza è quella di seminare odio e malcontento, con la conseguenza di gravi danni nei “rivali”, come nel caso di Sandy Hook, in cui chi ci rimette è, ancora una volta, chi è già stato vittima.