Reduci dalla settimana sanremese e avendo visto molti giovani sul palco cantare con uno stile incentrato più sulla parola che sulla melodia, sorge a molti spontanea una domanda, come funziona l’AutoTune? L’autotune, conosciuto anche come AutoTune o Auto-Tune, è un effetto utilizzato principalmente sulle voci (ma anche su alcuni strumenti) per re-intonare in tempo reale un qualsiasi suono. Si tratta di un software creato nel 1997 dallo studio Antares Audio Technologies, che interviene cercando di camuffare eventuali imperfezioni della voce.
Come funziona l’AutoTune
Questo software viene utilizzato per correggere la voce o semplicemente per darle un effetto particolare. Infatti, è utilizzata soprattutto dai rapper o dai trapper, che solitamente curano poco l’intonazione a favore del contenuto dei testi, e che cercano quindi di nascondere i difetti il più possibile per evitare critiche.
Significa che, anche se non si ha mai studiato canto, usando l’AutoTune è possibile avere un’intonazione perfetta. Ovviamente, più si è stonati e più lavoro bisogna fare per correggere la voce. Di conseguenza, si sentirà molto che la voce è stata modificata in qualche modo. Magari un ascoltatore distratto può non accorgersene, ma basta veramente poco per individuarlo.
L’effetto AutoTune
Al giorno d’oggi, lo si utilizza però non solo per correggere la voce, ma soprattutto per far percepire l’effetto del suo utilizzo.
Per correggere le registrazioni vocali senza sentirne l’effetto infatti di solito non si usa AutoTune. O meglio, l’effetto di correzione di questo software si sente se deve intervenire molto sulla voce. Per questo la maggior parte degli artisti che usano AutoTune lo fanno perché vogliono si senta.
Per passare inosservato ci sono altri tipi di software che fanno un lavoro magistrale, come Melodyne e il modulo VariAudio di Cubase, ma operano non in tempo reale e quindi dopo aver fatto la registrazione.
Certo è che se serve un software per esibirsi anche dal vivo, non ci sono al momento molte alternative, e bisogna correre il rischio di svelare il trucco del proprio “talento”.
Per quesro diventa facile per un artista non particolarmente dotato fare esibizioni live che piacciono. Se anche i brani pubblicati hanno lo stesso effetto, risentirli nei live non sarà brutto, ma verrà visto come segno di riconoscimento.
Quando nasce il software?
AutoTune è stato creato da Antares Audio Technologies nel 1997. Viene usato da cantanti in tutto il mondo. Diventato fondamentale in generi come la trap, ma più in generale anche nella musica rap a partire dagli anni Novanta, l’Auto-Tune è diventato sempre più diffuso. Anche i cantanti più preparati spesso lo usano dal vivo per garantire la buona riuscita dei propri spettacoli.
Chi utilizza AutoTune?
Tra chi ha dichiarato di farne uso, ad esempio, c’è Tim McGraw. Al contrario, Mariah Carey dice di non averlo mai usato. La prima grande canzone a usare questo effetto in maniera invasiva è stata Believe di Cher del 1998, ma fu modificata post-registrazione, pertanto l’utilizzo del software si è reso necessario in tutte le esibizioni live successive. Da lì in avanti in molti l’anno seguita, ad esempio Janet Jackson, Chris Brown, Kanye West, Jason Derulo, Britney Spears, Rihanna, o Katy Perry. Tra gli esempi più celebri di AutoTune voluto ci sono i Black Eyed Peas, con brani come Boom Boom Pow e I Gotta Feeling.
In Italia viene utilizzato molto nella trap. Sfera Ebbasta è l’artista principale che ne ha fatto un suo marchio, seguito poi da Ghali, Madame e molti altri. Ormai è infatti accettato in ogni competizione canora, perché non inficia la qualità della performance (altro discorso è la dote canora) ma le dà un valore differente. Un pensiero decisamente opposto viene dagli artisti tradizionali. come Orietta Berti, che durante la sua partecipazione a Sanremo due anni fa ha notato molto l’utilizzo di AutoTune e ha dichiarato : “Noi non osiamo dei mezzi sofisticati. Siamo all’antica, vogliamo le spie, l’auricolare, il microfono normale. Così uno, se sa fare sa fare. Se non sa fare va a casa”.
In copertina: Foto di form da PxHere