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CURIOSITÁ

Cos’è Chat GPT, l’intelligenza artificiale che fa impazzire tutti e preoccupa i professionisti

In questi giorni non si parla d’altro. Sono tantissimi gli utenti che si stanno approcciando a Chat GPT (Generative Pretrained Transformer): uno strumento di elaborazione del linguaggio che utilizza algoritmi avanzati per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso. Un sistema che ci mostra i passi avanti fatti dall’intelligenza artificiale ma che potrebbe mettere a rischio il lavoro di molti professionisti.

Cos’è Chat GPT?

Realizzata da OpenAI (organizzazione no profit per la ricerca sull’intelligenza artificiale) per ottimizzare la conversazione e facilitare la creazione di discorsi, questa tecnologia potrebbe migliorare notevolmente il modo in cui ci si approccia alle macchine, anche da un punto di vista creativo. Il che preoccupa coloro che si schierano a favore dell’intelletto umano e della capacità delle persone di inventare ed essere originali, volendo delegare alle macchine solo i lavori più faticosi e automatizzati.

Come funziona il programma

Come la maggior parte delle IA, Chat GPT ha alla base un database di informazioni. Possiede poi un’interfaccia conversazionale che gli consente di rispondere a domande, rifiutare determinate richieste e riconoscere i propri errori. 

La maggior parte dei chatbot finora conosciuti ha una selezione di risposte automatiche pre-programmate. Chat GPT invece si adatta molto alla conversazione, quasi come un essere umano.

Con Chat GPT infatti è possibile generare testi ben scritti in vari stili e lingue e su vari argomenti. Inoltre, è possibile analizzare i problemi e trovare soluzioni o risposte alle domande. Può essere utilizzato per rispondere ai messaggi e può generare e-mail e altri contenuti inerenti alla produttività.

La fine di molte professioni?

In un servizio clienti, la chat può essere utilizzata per gestire le domande comuni e fornire risposte rapide e accurate per migliorare l’esperienza del cliente e ridurre il lavoro degli operatori. 

Nella traduzione linguistica, può aiutare a tradurre il testo con una comunicazione più fluida tra persone che parlano lingue diverse. Nella scrittura creativa, aiuta gli scrittori a esplorare nuove idee e abbracciare vari stili.

Ancora, può essere utilizzata per migliorare gli assistenti personali virtuali. I chatbot potrebbero diventare più conversazionali e in grado di assistere gli utenti al meglio.

Un esempio di come Chat GPT possa mettere in crisi alcuni lavori è dato dal discorso del senatore democratico Jake Auchincloss che ha usato il sistema di IA per scrivere parte di un discorso pronunciato davanti al Congresso per presentare una proposta di legge per la creazione di un Centro di Ricerca e Sviluppo sull’intelligenza artificiale da realizzare in collaborazione con lo stato di Israele.

Per sfruttare il sistema di AI, il senatore democratico ha dovuto chiedere a Chat GPT di impersonare se stesso: «Sei Jake Auchincloss, un membro del Congresso. Scrivi 100 parole da pronunciare alla Camera dei Rappresentanti. Argomento: l’importanza della legge sul Centro di Intelligenza Artificiale Stati Uniti-Israele, che il deputato reintrodurrà in questa legislatura».

Ai microfoni dell’emittente WBZ NewsRadio, Auchincloss ha però spiegato che ci sono volute sei modifiche prima che il risultato fosse all’altezza delle aspettative. L’idea di utilizzare un programma di AI per puntare a finanziare la ricerca nel campo, è sicuramente strategica e in ogni caso, il prodotto finale mostra che, seppur ancora con molti aiuti, l’intelligenza artificiale può sostituire il lavoro di un esperto in comunicazione. E chissà tra qualche anno quali altri esperti potrebbero vedere la propria mansione minacciata da uno strumento virtuale.

In copertina foto di mikemacmarketing da Wikimedia Commons

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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