Doveva essere la Steve Jobs in versione femminile. Si è rivelata una delle truffatrici più furbe di sempre. Bionda, occhi azzurri e faccia d’angelo, Mrs Elisabeth Holmes ha venduto ‘aria fritta’ nel settore dell’industria tecnologica, letteralmente. La condanna è stata decretata venerdì. Per la 38enne imprenditrice americana, il tribunale della California ha dato 11 anni e 3 mesi di carcere, colpevole di truffa, oltre ad un risarcimento agli investitori pari a 121 milioni di dollari.
Elisabeth Holmes e il processo Theranos
Colpo di scena degno di una pellicola hollywoodiana, la storia, o meglio, la truffa Theranos. La start up biomedica fondata dalla Holmes, ha visto la fine definitivamente nel 2018. E, il processo per truffa e inganno a tutti gli investitori, anche facoltosi, come personaggi politici e grossi imprenditori americani, è iniziato nel settembre del 2021. Nel 2022, la sentenza definitiva di condanna; poco meno di un anno di reclusione per la fondatrice e CEO di Theranos più 3 anni di libertà vigilata.
Un passo indietro. Cos’è esattamente Theranos? E perché si parla di truffa? La risposta alla prima domanda è semplice; Theranos, nome dato alla rispettiva start up biomedica e composto dai due etimi ‘terapia’ e ‘diagnosi’, è nata come un’idea visionaria. Il progetto, prometteva di poter effettuare oltre 240 analisi del sangue, attraverso un singolo ordigno tecnologico (chiamato Edison, come Thomas Edison), utilizzando come campione una sola e singola goccia di sangue del paziente. Tra questi, il test dell’HIV, rilevamento di diversi tipi di virus e gruppo sanguigno. Doveva rivoluzionare la sanità.
Si parla di truffa e menzogna ai diversi venture capitalist perché, come molte start up americane in fase nascente, vengono richiesti investimenti sulla base dell’idea per poi produrre e presentare i risultati a supporto e permettere a chi aveva creduto economicamente nel progetto di lucrare, attraverso delle quote, una volta avviata l’azienda.
Ecco, Holmes, ha venduto l‘idea di business a tutti questi imprenditori. Si stima che abbia ottenuto più di 900 milioni di dollari per l’avviamento.
Il declino di Theranos e di Elisabeth Holmes
La fondazione di Theranos risale al 2003 e in poco tempo diventa una delle start up più famose ed elogiate di tutta la Silicon Valley. La stessa Elisabeth divenne un’icona di avanzamento tecnologico nel campo biomedico, elogiata ed ammirata. Sicuramente una figura carismatica e molto furba, dove ha attinto dai “grandi” suoi predecessori, vedi Jobs.
Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte. Anche se, in questo caso, sono durate anni. Nonostante le varie apparizioni in tv, social e sui giornali, l’azienda inizia a scricchiolare. Perché non funziona. Il progetto è un buco nell’acqua. I test sono falsati, non corrispondono al reale e diversi testimoni hanno affermato che i risultati delle analisi erano sbagliate. È truffa.
Nel 2015 inizia il declino ed il fallimento a causa della famosa inchiesta uscita sul Wall Street Journal, con l’articolo scritto dal famoso giornalista John Carreyrou, dove le testimonianze di due dipendenti interni a Theranos, aprono il ‘vaso di pandora’, denunciando l’inesattezza e il mancato funzionamento della macchina. Nel 2018 chiude definitivamente.
Come ha fatto a nascondere per anni la truffa?
Ha adottato vecchi escamotage imparando dai maestri, ovvero con quello che in inglese viene definito stealth mode – modalità invisibile, il temporaneo stato di assoluta segretezza di tutto ciò che avviene all’interno dell’impresa, dai dipendenti ai risultati dei test.
Inoltre, la direzione, con a capo l’ex direttore generale Ramesh Balwani, braccio destro nonché partner in quegli anni della Holmes, aveva fatto firmare proprio un contratto legale ai suoi dipendenti, i quali dovevano mantenere l’assoluto riserbo sulle vicende interne e sul funzionamento della start up.
Certo è, che la truffa più grande di sempre della Silicon Valley ha destato non solo scalpore, è stata seguitissima negli Stati Uniti, ma ha anche rotto quel disteso clima di fiducia e speranza verso gli innovatori che aleggiava nella soleggiata California. Sicuramente, oggi, si chiederanno più garanzie prima di investire milioni.
In copertina: foto di Kevin Krejci – Flickr – senza restrizioni