Il Canto di Natale (A Christmas Carol) è un classico della letteratura inglese scritto da Charles Dickens nell’Ottocento. Conosciuto ormai in tutto il mondo e apprezzato per il suo significato semplice ma profondo, è stato riadattato numerose volte (forse troppe) per il cinema e la TV, sia con personaggi in carne ed ossa che in cartone animato. Per questo, quando si avvicina il periodo giusto, non è sempre facile quale versione scegliere da guardare.
Il Canto di Natale, le versioni più conosciute
Non è Natale senza il Canto di Natale, una storia di speranza dove il protagonista evolve per trovare il senso della vita e la felicità nelle piccole cose che ha davanti a sé. Dickens ci dice che si può essere felici, e questo ci piace. Per questo rivedere una rivisitazione di questo classico è sempre un piacere. Certo, non tutte le versioni sono degne di nota. Dalle più canoniche alle rivisitazioni,. vediamo quelle da non perdere, che si contraddistinguono per un tratto particolare, anche tra quelle meno riuscite.
La più bella storia di Dickens – 1970
Il racconto di Dickens è un musical con Albert Finney che propone uno Scrooge ballerino e canterino affiancato da Sir Alec Guinnes nel ruolo del defunto Jacob Marley.
Da vedere perché: Il film merita un plauso per la colonna sonora di Leslie Bricusse (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato).
A Christmas Carol – 1971
Un cortometraggio da riguardare a Natale, per rivivere le pellicole come una volta, perfetto per chi non ama le storie lunghe.
Da vedere perché: Questa versione merita una menzione poiché il film, diretto da Richard Williams, vince quell’anno il premio Oscar al miglior cortometraggio animato.
Il canto di Natale di Topolino – 1983
Il film perfetto per ogni bimbo a Natale è il grande classico Disney riadattato nei toni per un pubblico più giovane. Topolino interpreta Bob Cratchit, mentre Paperone è (ovviamente) Ebenezer Scrooge. Da notare infatti come il nome del noto personaggio cartoon in inglese sia proprio Scrooge McDuck.
Da vedere perché: riunisce la famiglia davanti alla TV e spiega ai più piccoli il vero significato delle feste invernali.
Festa in casa Muppet – 1992
Questa versione coi celebri pupazzi creati da Jim Henson è un gioiellino da non perdere per vivere una serata natalizia all’insegna della simpatia. Kermit è Cratchit che dovrà vedersela con Michael “Scrooge” Caine.
Da vedere perché: Per quanto riprenda quasi fedelmente le ambientazioni del classico Disney, l’idea di unire pupazzi e persone reali dà vita a uno spettacolo che tiene incollati allo schermo.
Scrooged SOS Fantasmi – 1843
Questa versione si distacca dal testo canonico di Dickens, ma ci lascia un’interpretazione esiarante di un Bill Murray alle prese con i tre fantasmi. Il protagonista è un produttore televisivo che deve realizzare uno speciale di Natale.
Da vedere perché: Forse lo humor tipico dell’epoca è un po’ esagerato ma passa in secondo piano grazie alla bravura dell’attore, che riesce a farsi amare nonostante il caratteraccio del personaggio che impersona.
Dickens l’uomo che inventò il Natale – 2017
Un film a metà tra la biografia e il romanzo dedicata a Charles Dickens. Quando dopo l’insuccesso di tre dei suoi libri, non all’altezza di Oliver Twist, scrive il Canto di Natale, riesce a salvare la sua carriera. Il film segue contemporaneamente la vita dell’autore e quella di Scrooge.
Da vedere perché: Un film che riesce a non essere una piatta biografia ma che diventa un’interessante punto di vista su una storia ben nota.
A Christmas Carol – 2009
Una versione più matura che vede la regia del premio Oscar Robert Zemeckis. Gli attori che donano le movenze ai personaggi sono molto noti. Jim Carrey, interpreta sia Scrooge che i tre fantasmi. Vi sono poi Gary Oldman, come Cratchit e Marley, accompagnato da Bob Hoskins, Colin Firth, Robin Wright e Fionnula Flanagan. Le musiche sono di Alan Silvestri (Ritorno al futuro e Forrest Gump).
Da vedere perché: Creato con la tecnica della motion capture, la storia ha un’atmosfera cupa ed è fedelissima al libro.
A Christmas Carol – 2019
Questa volta l’adattamento è presentato sotto forma di serie dark-drama per la tv. Tre puntate dedicate all’avventura di Scrooge ma che hanno poco a che vedere con il libro. Il cast è composto da Guy Pearce nei panni di Scrooge, Andy Serkis nel Fantasma del Passato, Stephen Graham nel ruolo di Marley e Charlotte Riley nel Fantasma del Presente.
Da vedere perché: Ci sono personaggi e tematiche nuove come streghe, fantasmi condannati e il desiderio di far del male… Non propriamente tipico della storia originale.
Cupido a Natale – 2010
Una versione moderna in chiave commedia romantica vede coinvolta la protagonista, Sloane Spencer, una giornalista single di Hollywood che lavora per un’agenzia di relazioni pubbliche e completamente concentrata sulla propria carriera che, a pochi giorni da Natale, riceve la visita del fantasma di Caitlin Quinn, una cliente morta in un incidente, che la guida in un viaggio tra passato, presente e futuro.
Da vedere perché: Lo stampo tipico da commedia romantica potrebbe far desistere dalla visione ai meno smielati e a chi non ama il genere ma l’adattamento moderno è in grado di affascinare per le tematiche simili a quelle vissute nel quotidiano.
La rivolta delle ex – 2009
Una versione stravolta e a tratti molto comica in cui il fotografo Connor Mead che vive all’insegna del divertimento riceverà la visita dello zio defunto da cui ha imparato a godersi la vita, accompagnato dalle sue ex fidanzate per vedere le sue fallimentari relazioni passate, presenti e future.
Da vedere perché: Al contrario delle versioni fedeli alla trama originale, questo film permette di passare un’ora e mezza di spensieratezza tra gag e situazioni surreali.
Non è mai troppo tardi – 1953
Anche l’Italia ha il suo Canto di Natale. Antonio Trabbi è un usuraio che tormenta i propri dipendenti, è crudele coi debitori e odia tutto ciò che reputa frivolo, compreso il Natale. Per questo, viene visitato in sogno dallo spirito del suo defunto socio che lo avvisa del triste destino che lo attende nell’aldilà per via del suo comportamento. Successivamente avrà in sogno delle visioni dei suoi Natali passati, presente e futuri che lo portano a cambiare lo stile di vita.
Da vedere perché: La versione italiana avvicina ancor di più la storia a quella del nostro vissuto.
Barbie e il canto di Natale – 2008
Non poteva mancare Barbie con un adattamento pieno di canzoni natalizie e abiti sfarzosi. La protagonista, sofisticata cantante in un teatro della Londra vittoriana, che pretende che tutti i membri della compagnia passino il giorno di Natale in teatro per le prove. Neppure la sua costumista e amica d’infanzia riesce a farle cambiare idea. Saranno gli spiriti a condurla in un viaggio fantastico per scoprire il vero spirito del Natale.
Da vedere perché: Forse la nota sfarzosa può renderlo un po’ frivolo a prima vista ma può insegnare anche ai bambini ciò che è più importante e ciò che può essere sacrificato.
Scrooge Canto di Natale – 2022
Anche Netflix ha la sua versione di A Christmas Carol. Uscita proprio pochi giorni fa ha Luke, Evans nei panni di Scrooge, Olivia Colman come Fantasma del Natale Passato e Jesse Buckley come Isabel Fezziwig, l’interesse amoroso nel passato del protagonista. Nel cast ci sono anche Jonathan Pryce (Jacob Marley) e Johnny Flynn (Bob Cratchit).
Da vedere perché: Non il migliore adattamento canonico, ma stupisce per le canzoni originali e il character design, soprattutto dei fantasmi.
Spirited – 2022
Altra uscita dell’anno, Spirited, è una nuova versione musicale del classico con protagonisti Ryan Reynolds nei panni di un moderno Scrooge e Will Ferrell nel ruolo del fantasma del Presente. Nel cast c’è anche il premio Oscar Octavia Spencer nei panni dell’assistente del personaggio principale, una sorta di Bob Cratchit al femminile.
Da vedere perché: Anche il Canto di Natale può avere un lato moderno e comico!
In copertina foto di Joan Ward da Wikimedia Commons