Un grande anello rosso nel cielo è stato immortalato il 27 marzo in Veneto a Possagno a seguito di un temporale a Polverigi, in provincia di Ancona, nelle Marche. Si tratta di una formazione molto grande, prodotta da un fenomeno raro e sfuggente che prende il nome di ELVES, acronimo che indica ”Emissions of light and very low frequency perturbations due to electromagnetic pulse source”.
Cosa sono gli ELVES?
Gli Elves (la cui traduzione letterale significa elfi) e sono degli anelli rosso fuoco giganteschi che si formano in cielo dalle nubi temporalesche. Sono fenomeni molto rari e che durano pochissimi millesimi di secondo. Si possono osservare quando un forte temporale si sviluppa nella distanza tra i 100 e i 600 km e non ci sono nuvole che ne ostacolino la vista. Si formano quando intervengono fulmini molto potenti e laddove gli impulsi elettromagnetici sono a loro volta causati da un particolare strato dell’atmosfera molto carico elettricamente. Questo fenomeno è stato catturato dal fotografo Valter Binotto che è riuscito a cogliere l’attimo con una fotocamera ad alta sensibilità. “Fino ad ora ne ho fotografati sopra i cieli dell’Italia, della Francia, della Croazia, dell’Austria e dell’Ungheria – ha detto Binotto -. Dopo almeno un centinaio di Sprites, questo è il mio ‘primo Elfo’. Il fulmine che lo ha scatenato era a Polverigi (Ancona), a 285 km in linea d’aria. È stato così forte da generare un intenso impulso elettromagnetico. L’anello rosso segna il punto in cui l’impulso ha colpito la ionosfera terrestre. I normali fulmini trasportano da 10 a 30 chiloampere di corrente; questo fulmine era circa 10 volte più forte del normale (410 kampere, ndr). La durata del ‘lampo’ è di circa un millisecondo, la ‘ciambella’ ha un diametro misurato da me di circa 360 km ed una altezza dal suolo di circa 90-100km”.
Il primo avvistamento di un ELVE
Gli Elves sono stati scoperti nel 1990 durante la missione Sts-41, nella quale è stata lanciata la sonda Ulysses. Sono stati avvistati da alcuni piloti di aereo e furono registrati dallo Space Shuttle del Marshall Space Flight Center. Il disco rosso fotografato si sviluppa solitamente ad almeno 100 chilometri dalla superficie terrestre e con un’ampiezza di circa 360 chilometri. Per l’occhio umano questo bagliore improvviso della durata di millesimo di secondo è praticamente invisibile. Servono strumenti che aiutano a individuare “la tempesta perfetta” fino a 400 chilometri.
In copertina foto del fenomeno scattata da Valter Binotto