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CURIOSITÁ

In Turkmenistan esiste la porta dell’Inferno

Esiste un luogo in Turkmenistan dal nome mitologico. È la “Porta dell’inferno“, un cratere su una grotta di gas naturale e che sta bruciando ininterrottamente da decenni. Ha un diametro di 70 metri e si trova a Darvaza.

Che origine ha la porta dell’Inferno in Turkmenistan?

Le testimonianze relative alla sua formazione sono discordanti. La versione più diffusa fa risalire l’inizio dell’incendio al 1971a seguito di un’esplorazione geologica per la ricerca di gas naturale nel deserto del Karakum. In quell’occasione, una delle piattaforme sovietiche scelte per le trivellazioni crollò aprendo un gigantesco buco nel terreno di oltre 5 km2. Per fermare la fuoriuscita di metano dal sottosuolosi provò con il fuoco sperando di bruciare il gas in breve tempo.

L’esploratore George Kouronis, sostiene – così come i geologi locali – che il cratere esista sì dagli anni Settanta, ma che solo negli anni Ottanta si sia deciso di dargli fuoco. In ogni caso, da almeno mezzo secolo il metano brucia e viene trasformato in CO2, che finisce poi in atmosfera.

Il sito è anche diventato un luogo turistico importante, ma il paese vorrebbe sfruttare positivamente le sue riserve di gas naturale, per questo si vuole provare a chiuderlo per ricominciare l’estrazione dall’inesauribile giacimento.

Fermare la porta dell’Inferno

Ora, dopo aver causato un disastro ambientale ed ecologico non indifferente, si sta progettando di chiudere l’enorme cratere di cenere e gas che brucia imperterrito.

Gurbanguly Berdymukhamedov, il presidente del Paese, ha dichiarato alle TV locali che il governo sta cercando di “trovare una soluzione per spegnere le fiamme” che “danneggiano sia l’ambiente che la salute delle persone nei dintorni.” Aggiungendo che si stanno “perdendo delle importanti risorse naturali da cui potremmo ottenere molti profitti e migliorare le condizioni della nostra gente.” Il problema è che non è la prima volta che si prova a spegnere il gigantesco incendio, perciò bisogna capire come ci si possa riuscire.

Esiste una soluzione?

Nella sua dichiarazione però, il presidente del Turkmenistan non ha annunciato un piano d’azione, ma si è limitato a invitare “gli esperti” a trovare un modo per fermare l’incendio. Si era già provato nel 2010, con scarso successo, e anche precedentemente ogni tentativo di chiudere la Porta dell’inferno non ha portato a una conclusione positiva. La soluzione più probabile sembrerebbe essere quella di riempire il cratere, soffocando le fiamme con tonnellate di sabbia. C’è però sempre la possibilità che il gas trovi altri modi per arrivare in superficie, dove basterebbe una scintilla per creare un nuovo incendio.

In copertina immagine da Wikimedia

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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