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CULTURA

Insulti omofobi e neologismi della comunità LGBTQIA+ – origine e storia

Nonostante l’era moderna e il progresso, una buona fetta di abitanti della terra rimane radicata a valori e pensieri talmente conservatori e tradizionalisti, per non dire ottusi, da avere ancora pregiudizi e giudizi verso la comunità LGBTQIA+. Molto spesso si utilizzano dei specifici epiteti per apostrofare gli omosessuali in maniera dispregiativa. Sono gli insulti omofobi che riportiamo e di cui sveliamo l’origine e la storia dietro al loro utilizzo.

Sesso o genere? Facciamo chiarezza

Molti lo confondo o gli attribuiscono il medesimo significato. Ma non è così. C’è differenza fra il Sesso di una persona e il suo Genere.

  • Sesso: semplice, maschio o femmina. Si nasce, a livello genetico e biologico, con determinate caratteristiche fisiche, dettate dai cromosomi, che differenziano appunto i due sessi;
  • Genere: riguarda l’identità personale che la persona sente di essere, indipendentemente da come nasce biologicamente. Ovvero, una ragazza può sentirsi più mascolina dentro e un uomo sentire la sua natura al femminile. Ma esiste anche il non – binarismo, dove i soggetti non si sentono né uno, né l’altro.

Orientamento sessuale

Oltre al sesso e al genere, si ha un determinato Orientamento sessuale, il quale si riferisce ai gusti in materia di attrazione fisica e affettiva verso un determinato tipo di sesso:

  • eterosessuale: persona che è attratta dal sesso opposto;
  • omosessuale: persona che è attratta dal suo stesso sesso;
  • bisessuale: persona che è attratta da entrambi i sessi indistintamente;
  • pansessuale: persona che è attratta da tutti i sessi e identità di genere indistintamente;
  • asessuale: persona che non prova attrazione verso nessun sesso o genere.

Finocchio – Insulti omofobi

Il finocchio lo mangiamo, è una verdura. Ma perché si è trasformato in un insulto? Come è diventato in accezione negativa verso un uomo?

Se ci voltiamo indietro nel tempo, precisamente nell’Antica Grecia, il finocchio era considerato pianta sacra di Dioniso e Adone, i due Dei del piacere e della bellezza per eccellenza. Amati da entrambi i sessi, indistintamente.

Ma il termine finocchio si è associato agli uomini effeminati o poco virili, di scarso valore anche, a partire dal Medioevo. Questo perché la pianta selvatica del finocchio era impiegata come erba aromatizzante dei piatti solo come alternativa economica alle spezie costose dell’Oriente.

Ecco l’origine e la storia dietro l’epiteto finocchio, verso una persona omosessuale.

Frocio

Il termine nasce tra il dialetto romano, “froscio”, e significa “omosessuale maschio”. Si rifà a differenti origini in realtà. Durante i saccheggi di Roma, per indicare la ferocia – froci, come parola contratta, durante gli stupri indistinti di uomini e donne.

Altra storia riconduce alla fontana delle “Froge”, punto d’incontro fra gli omosessuali.

Checca

È il diminutivo di Francesca in realtà. L’origine è toscana e, rivolta verso un uomo, va ad indicarne l’effeminatezza. Di per sé non è un insulto grave; nel senso che è il diminutivo di un nome comune femminile. Diventa insulto offensivo sia nella maniera in cui viene pronunciata e sia per gli aggettivi che la possono accompagnare. Il più famoso, che conosciamo tutti è: “checca isterica”. In questa accezione si vuole deliberatamente sottolineare quanto un ragazzo sia femminile e sclerat*.

Ricchione

O ‘recchione‘, si riferisce all’atto di tirarsi il lobo dell’orecchio come segno di riconoscimento fra gay per avallare la disponibilità ad un rendez-vous sessuale.

Invertito

Questo termine nasce verso la fine dell’800, come traduzione di un termine tedesco inventato da Arrigo Tomassia: Konträrsexueller. Il medico pensava all’omosessualità come una condizione intrinseca avente  atteggiamenti del sesso opposto e, per questo, è invertito.

Molti non conoscono la storia o il perché dietro allo sviluppo di certe tematiche e termini. Anche se è il loro utilizzo che le rende pericolose o meno. Gli insulti omofobi sono tanti e non legittimati.

Le persone Lgbtq+ vengono stigmatizzate come anormali e come causa della perdita dei valori tradizionali della famiglia e del matrimonio. Questo lo riporta la FRA – Agenzia dell’unione europea per i diritti fondamentali.

Termini e neologismi della comunità Lgbtqia+

La comunità Lgbtq+ è in continua espansione ed aggiornamento. Per farsi riconoscere diritti e libertà, devono anche “etichettare” tutti i generi e le differenze che esistono. Alcune sono già conosciute, altre stanno o sono entrate nel vocabolario dell’arcobaleno.

Oltre ai “classici” gay, omosessuale e lesbica, ma anche drag, trans e bisessuale, androgino sono stati introdotti altri neologismi nel lessico Lgbtq+:

  • NonBinary: ovvero, non binario. Non si identificano in nessuno dei due sessi, include anche il Transessuale ed il Transgender;
  • bigender: una persona che a volte si sente maschio, mentre altre femmina;
  • pangender: ci si identifica in più di un genere;
  • gender – fluid: o genere fluido, in questo caso il soggetto può rappresentare tutti i tipi di genere;
  • demigender: termine ombrello dove la persona non si identifica del tutto con un genere. Riconduce al non-binario;
  • agender: in questo caso, non ci si identifica con nessun tipo di genere. Genere asessuale;
  • cross – dressing o travestitismo: normalmente sono uomini che amano vestirsi e agghindarsi con vestiti, gioielli e trucchi femminili, indipendentemente dall’orientamento sessuale;
  • Drag – Queen: diverso dal travestitismo, in quanto è associato al mondo dello spettacolo. L’acronimo Drag significa “Dressed Resembling A Girl”Vestito come una ragazza;
  • Queer: eccentrico, si rifà alle persone che non si identificano in nessun orientamento sessuale o identità di genere preconfezionato. Tutti coloro che non vogliono definirsi in una dimensione sessuale, rientrano in Queer.

Da LGBT a LGBTQIA+: come si è evoluta la comunità arcobaleno

Nata con l’acronimo semplice LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Trans), nel corso degli anni la famiglia si è allargata e ha accolto altre minoranze d’identità di genere. Molti non ne conoscono appieno il signnificato, ma l’acronimo della comunità racchiude la lotta per i diritti civili delle persone arcobaleno.

Ad oggi, la famiglia inclusiva si è affermata come LGBTQIA+, ed il suo significato è:

  • Lesbiche
  • Gay
  • Bisessuali
  • Transgender
  • Queer
  • Intersessuali
  • Asessuali.

Il “+” finale racchiude tutte le altre diversità di genere e di sesso e le minoranze, andando anche ad includere quelle che ancora non esistono.

Foto in copertina di Анастасия Янишевская – Canva

Federica Felice

Giornalista praticante, con un background da Interior & Garden designer. Amante delle curiosità, creo Loisir Magazine, una rivista di svago, appunto.

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