internet in Italia
LIFESTYLE

Internet in Italia: aumenta l’utilizzo ma resta uno dei più lenti in Europa

Internet è una componente sempre più fondamentale nella quotidianità ma purtroppo in Italia non tutti hanno un accesso adeguato per quanto riguarda copertura e velocità.

La velocità di internet in Italia

Stando ai dati di Italia-Casa, la maggior parte della penisola ha una velocità di download che va da 0 a 10 Megabit al secondo (Mbit/s). La media europea è invece di 66 Megabit al secondo. Il motivo di lentezza di internet in Italia è dovuto ad una configurazione territoriale che non permette di costruire infrastrutture adeguate nelle aree più rurali. Negli ultimi anni sono state apportate migliorie sulla banda ultra-larga per tentare di risolvere questo problema ed è stato riscontrato un miglioramento soprattutto nelle seguenti dieci città:

  • Cremona
  • Campobasso
  • Trento
  • Biella
  • Chieti
  • Terni
  • L’Aquila
  • Macerata
  • Rieti
  • Prato

Di contro, secondo uno studio dell’Ufficio statistico dell’Unione Europea (Eurostat), i paesi in Europa che possiedono la più ampia copertura di rete internet ad alta velocità sono:

  1. Malta
  2. Lussemburgo
  3. Danimarca
  4. Spagna

In questi paesi la copertura Internet ad alta velocità raggiunge quasi il 100% e l’Italia si trova solamente al terz’ultimo posto con 44%, seguita da Cipro (41%) e Grecia (20%).

L’Italia è fra i Paesi più liberi di accedere e utilizzare internet

In questa cornice, emerge almeno una buona notizia. Un nuovo studio di Proxyrack ha analizzato l’accesso a internet e le eventuali restrizioni in diversi Paesi del mondo. L‘Italia risulta nella top 10 di quelli più liberi. 

I parametri presi in considerazione sono:

  • Il numero di persone online ogni 100 mila
  • Uno sulla libertà di navigazione
  • Un’analisi delle restrizioni su internet
  • Un punteggio sulla censura
  • Una su quelle sui social media

L’Italia fra i Paesi più liberi

Al primo posto per la libertà sul web troviamo il Regno Unito, che ha un punteggio di 0,26/10. Seguono la Germania (0,4) e la Francia (0,53). Al quarto posto il Giappone con un punteggio di 0,66. Seguono gli Stati Uniti, che a 1,19 sono poco distanti rispetto all’Italia che è invece a 1,32.

Tra fattori che incidono su questi risultati sicuramente vi è la quantità di persone online. Infatti se la quasi totalità dei britannici è su internet (99.231 su 100 mila), nel nostro Paese quel valore scende a 86.132 persone ogni centomila. Il punteggio sulla censura in generale resta a 2 su 11. E il punteggio per la liberta su Internet è di 76 su 100 per l’Italia e 78 per l’UK.

I paesi con più restrizioni

La Cina è il Paese con più restrizioni in assoluto (9,21 su 10), sebbene sia tecnologicamente molto avanzato. Infatti il numero di utenti online è piuttosto alto 71.534. Al secondo posto l’Iran (8,16), che ha bandito l’accesso ai social media e censura le opposizioni online. Ha comunque un alto tasso di utenti su internet: 81.241 su 100 mila. Il terzo Paese per numero di restrizioni è l’Egitto (6,97) dove gli utenti online sono oltre 68 mila.

L’utilizzo di internet nel nostro Paese

Da quando internet, in riva all’Arno, nel 30 aprile del 1986, nella sede dell’ex Istituto Cnuce del Cnr permise il primo collegamento nazionale della rete, è cresciuto a livello tale da diventare il fulcro della nostra comunicazione contemporanea. Questo però ancora non basta. Quindi, più che migliorare le libertà, nel nostro paese è necessario focalizzarci per garantire ad ancora più persone l’accesso a una rete veloce e sicura.

Dai dati Istat del Rapporto sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu, nel 2021, gli utenti regolari di Internet in Italia (dai 16 ai 74 anni) sono stati l’80,2%, una percentuale inferiore alla media Ue27 (87%). Di questi, il 39,8% ha utilizzato Internet per acquistare merci o servizi online (+8,4 punti rispetto al 2020), il 45,3% per effettuare operazioni di Internet banking e il 34,1% per interagire on line con la Pubblica Amministrazione o con i gestori dei servizi pubblici.

Vista l’emergenza internet in Italia, e considerando che la Commissione Europea ha posto ai vari paesi l’obiettivo di portare la connessione Gigabit e la copertura 5G in tutte le case e le aree popolate all’interno dell’Unione entro il 2030. Il Governo italiano, a inizio agosto, ha annunciato lo stanziamento di 2,2 miliardi di euro destinati allo sviluppo della banda ultra-larga su tutto il territorio nazionale.

Starlink e Virgin Fibra: nuove possibilità

Per sopperire al problema, anche i privati stanno lanciando qualche iniziativa. È il caso di Elon Musk con Starlink, un sistema di connessione Internet satellitare in grado di far arrivare la banda ultra-larga a bassissima latenza in ogni angolo del pianeta. Il sistema si basa infatti su una costellazione di oltre 2mila satelliti collocati nell’orbita terrestre. Il servizio di Internet Starlink si distingue dalle attuali offerte Internet soprattutto per i tempi di latenza. Il costo per ora è molto alto ma è sicuramente una buona strategia per raggiungere le aree terrestri più scomode. Richard Branson ha invece lanciato Virgin Fibra, l’offerta di connettività in fibra ottica. L’obiettivo è quello di accelerare, il tramonto del doppino di rame. L’offerta prevede solo connessioni FTTH (velocità teorica di 1 Gbit/s in download e 300 mbit/s in upload) e solo sulla rete OpenFiber, partner dell’iniziativa.

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

Leggi anche...