Cri_Cri
CURIOSITÁ

La romantica storia dei cioccolatini Cri-Cri

Non tra i dolci più famosi del Piemonte ma sicuramente quelli con la storia più dolce. I cioccolatini Cri-Cri, a forma rotonda dal cuore di nocciola ricoperta e rivestiti di mompariglia (piccolissime sferette di zucchero) sono una bontà per il palato, ma l’origine del loro nome è ciò che li fa più apprezzare tra le proposte della tradizione dolciaria torinese.

L’origine del nome dei cioccolatini Cri-Cri è frutto di una storia d’amore

Per scoprire la storia del nome, bisogna risalire alle origini del cioccolatino alla fine del 1800. Secondo la storia, a Torino abitava una ragazza chiamata Cristina, che lavorava come sarta di abiti lussuosi per le signore dell’alta società. Il suo fidanzato, che affettuosamente la chiamava con il diminutivo ‘Cri‘, prima di ogni appuntamento era solito fermarsi in una pasticceria della zona a prenderle questi cioccolatini. La commessa, che lo vedeva arrivare ogni giorno gli domandava “Cri?” e lui era solito rispondere “Cri”.

Un cioccolatino patrimonio della tradizione torinese

Il cioccolatino riassume le qualità della semplicità e della spensieratezza, proprio come i due giovani innamorati. Il Cri-Cri che oggi tutti conosciamo e gustiamo è coperto da confettini bianchi (un tempo erano colorati) ed è confezionato in cartine colorate, dal giallo al fucsia, proprio come una caramella.

Questo “cioccolatino vestito da caramella” fa ormai parte dell’immaginario collettivo degli abitanti del capoluogo piemontese. Ormai un simbolo della pasticceria della città e patrimonio della tradizione torinese. Per un po’ di tempo la sua produzione ha rallentato, ma grazie ai tanti artigiani del cioccolato del capoluogo piemontese, il cri-cri è ancora tra noi. Anche il celebre caramellificio Pastiglie Leone ha la sua dolce versione che permette fi far assaporare la loro dolcezza un po’ ovunque.

I Cri-Cri e Sebastiano Garofalo, che li rese famosi

È a Sebastiano Garofalo, morto a Torino all’età di 88 anni alla fine di gennaio 2020, che ha diffuso i Cri-Cri. Egli infatti acquistò il negozio dove venivano realizzati e comprati i cioccolatini ricoperti di caramelle per la giovane Cristina. Prima della sua acquisizione il dolcetto stava scomparendo per lasciare il posto al più popolare gianduiotto. Lui però li amava talmente tanto che li scelse persino per il suo matrimonio e continuò la produzione a mano, con la moglie Maria. Oggi l’azienda va avanti grazie ai tre figli Giovanna, Vito e Margherita.

In copertina: foto di Rollopack da Commons Wikimedia

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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