aconito
CURIOSITÁ

L’Aconito napello è una delle piante più velenose al mondo e vive sulle Alpi

Le piante possono essere tanto affascinanti quanto pericolose. Ne è un esempio l’Aconito napello, una pianta alpina che si contraddistingue per i suoi fiori blu violacei a spiga, nota fin dall’antichità per il suo elevato grado di tossicità. L’origine etimologica risale al termine greco, akòniton che significa proprio ‘pianta velenosa’.

Riconoscere l’Aconito

L’Aconito napello è una pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae e viene coltivata come pianta ornamentale per la bellezza dei suoi fiori blu e viola scuro.

Per diversi anni è stato sfruttato dalla medicina tradizionale per alcuni dolori di origine nevralgica. Essendo però considerato tra le piante più tossiche al mondo, il suo uso medico è stato ormai abbandonato. 

La tossicità

L’Aconito napello contiene diverse sostanze dannose per l’uomo. La più pericolosa è l’aconitina, un potente alcaloide nota come veleno per il cuore, che ha effetti anche sul sistema nervoso.

Tutte le parti della pianta contengono tossine, anche se la parte più velenosa è la radice, e l’ingestione può provocare una serie di disturbi che partono dal bruciore alla bocca, al vomito e alla diarrea, fino al senso di angoscia, perdita di sensibilità e indebolimento del battito cardiaco. Porta anche a formicolio al viso, disturbi alla vista e contrazione dei muscoli della gola.

Risulta essere velenoso anche se non ingerito, ad esempio viene assorbito dalla pelle al solo contatto provocando irritazioni cutanee locali o intossicazioni.

Immagine di Axel Tschentscher da Wikimedia Commons

La storia della pianta

L’Aconitum napellum è facilmente rintracciabile tra la flora italiana, in particolare sulle Alpi, e il suo utilizzo da parte dell’uomo è molto antico.

Greci lo utilizzavano come veleno per eliminare i nemici dell’epoca. Bastano infatti solo pochi milligrammi disciolti in una bevanda per portare alla morte. I Galli lo applicavano su lance e frecce che usavano in battaglia o per uccidere gli animali durante la caccia.

Nel Medioevo invece veniva usato dalle “streghe” per preparare pozioni e unguenti per ottenere effetti allucinogeni. Veniva inoltre utilizzato dalle spie durante la Seconda Guerra Mondiale per uccidersi in caso di cattura.

Secondo uno studio del 2006 dello storico tedesco Christoph Schäfer, Cleopatra sarebbe morta proprio per un mix di droghe a base di aconitina, a differenza di quanto si pensava in precedenza circa il morso di un’aspide.

Nella cultura popolare, è stato reso famoso dalla saga di Harry Potter e sta suscitando interesse grazie alla recente serie Netflix Ginny & Georgia.

In copertina foto di Jean-Pol GRANDMONT da Wikimedia Commons

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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