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CURIOSITÁ

Le stelle non si possono comprare: storia di una truffa longeva

Le stelle sono un simbolo romantico, quindi l’idea di comprare e regalare una stella, al proprio partner può risultare affascinante. Tale pratica è alquanto discussa negli ultimi anni e le opinioni sono davvero contrastanti e confuse. Sono tantissimi i siti nazionali ed internazionali che affermano e certificano la possibilità di vendere qualsiasi stella, assegnando il nome di una persona. Ciò è davvero possibile?

Non si può comprare davvero una stella

Senza girarci troppo intorno, è bene sapere che non è possibile attribuire un nome a una stella o a un cratere lunare o a qualunque pianeta. I nomi delle stelle più luminose dipendono dalla tradizione storica, mentre quelli stelle più deboli, visibili solo al telescopio, sono delle sigle attribuite dai vari cataloghi degli ultimi secoli, solo per classificarle. I nomi dei principali crateri lunari furono invece attribuiti dai primi osservatori al telescopio del nostro satellite. Oggi è l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) che attribuisce i nomi ai crateri lunari e marziani sulla base di proposte provenienti dalla comunità scientifica internazionale, a scopo di identificarli correttamente.

Nonostante questa scientificità, esistono centinaia di organizzazioni in tutto il mondo che propongono l’acquisto di stelle. Alcune usano nomi importanti, che li identificano quasi come autorevoli, come ad esempio “International Star Registry” o “Global Star Organization”. Di solito forniscono insieme al certificato di registrazione del nome anche uno star kit con mappa stellare e libretti vari, talvolta a prezzi esagerati. Per non incorrere in cause legali tuttavia, spesso viene esplicitato in clausole poco visibili che in realtà non si possiedono legalmente le stelle, perché nessuno può ufficialmente venderle.

Tanti sono gli esempi che si trovano su internet, molto simili a questo:

La conferma ufficiale

A fare chiarezza una volta per tutte è la IAU, che in un lungo testo presente sul suo sito web, riporta la seguente spiegazione (testo tradotto):

La IAU riceve spesso richieste da persone che vogliono acquistare o nominare stelle (o qualsiasi altro oggetto astronomico). Ci sono infatti alcune imprese commerciali che pretendono di offrire tali servizi a pagamento. Tuttavia, tali “nomi” non hanno alcuna validità formale o ufficiale.

Alcune stelle luminose hanno nomi propri, con etimologie per lo più arabe, greche o latine (ad esempio, Vega), ma per il resto, la stragrande maggioranza delle stelle ha designazioni alfanumeriche – consistenti in un acronimo più un numero indice o una posizione celeste (ad esempio HR 7001, 2MASS J18365633 + 3847012). La IAU supporta un gruppo di lavoro sui nomi delle stelle (WGSN) attraverso la Divisione C, che cataloga i nomi delle stelle e li mantiene in un catalogo di nomi propri approvati e unici. Dopo aver subito un’indagine sui nomi delle stelle di tutto il mondo, il WGSN potrebbe adottare “nuovi” nomi ufficiali IAU per quelle che attualmente non ne hanno. Ciò contribuirà a preservare il patrimonio astronomico fornendo nuovi nomi unici per la comunità astronomica internazionale. […]

Come organizzazione scientifica internazionale, la IAU si dissocia completamente dalla pratica commerciale di “vendere” nomi di stelle fittizie, di caratteristiche superficiali circa altri pianeti o lune del Sistema Solare. Di conseguenza, l’IAU non mantiene un elenco come diverse imprese in tutto il mondo affermano. [...]

In passato, alcune di queste imprese hanno suggerito ai clienti che l’IAU sia in qualche modo associata, riconosce, approva o addirittura collabora attivamente nella loro attività. La IAU desidera chiarire che tale affermazione è palesemente falsa e infondata. […]

Come molte delle cose migliori della vita, la bellezza del cielo notturno non è in vendita – è gratuita per tutti. Inoltre, appartiene a tutti. Coloro che affermano di venderne parti dicono implicitamente di possederlo; la IAU non ha alcuna presunzione del genere. Se il “dono” di una stella può aprire gli occhi di qualcuno circa la bellezza del cielo notturno, o i proventi della “vendita” di nomi di stelle potrebbero essere utilizzati a beneficio di un importante programma sociale, questo non giustifica l’inganno delle persone nel credere che qualsiasi parte del cielo notturno possa essere acquistata, venduta o posseduta.

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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