Esistono numerose specie ibride in natura che sono destinate a popolare il pianeta ancor più di frequente negli anni a venire, anche a causa dei mutamenti del clima che spingono gli animali a cambiare habitat. È il caso dell’orso grolare.
Cos’è l’orso grolare
Gli orsi polari affamati si spostano sempre più a sud e il caldo spinge gli orsi grizzly a nord. Questi due animali entrano in contatto durante la caccia e danno vita a quelli che gli scienziati chiamano “accoppiamenti opportunistici”, che portano alla nascita degli orsi grolari.
Secondo gli esperti questa specie è destinata a vedersi sempre più spesso sulla Terra. L’ibrido, è stato osservato per la prima volta in natura nel 2006 ed è contraddistinto da un mantello bianco sporco e muso allungato. La creatura è “più resistente ai cambiamenti climatici e più adatto alle temperature più calde”, spiega Larisa DeSantis, professoressa associata di scienze biologiche dell’Università Vanderbilt. “Conosciamo gli orsi glorari da un po’ di tempo e potrebbero essere più comuni con il riscaldamento artico in corso”. Non solo i grizzly ma anche gli orsi bruni sono stati avvistati sempre più frequentemente nell’estremo oriente russo, dove di solito si trovano gli orsi polari, spingendo gli esperti a pensare che presto l’ibridazione potrà essere più rilevante.
Differenze dalle specie madri
Gli orsi grolari possono sopravvivere a temperature più calde rispetto agli orsi polari e non devono trascorrere molto tempo sul ghiaccio marino per la caccia. Il loro mantello è prevalentemente bianco con una sfumatura brunastra e il naso è un incrocio perfetto tra quello dell’orso polare e del grizzly.
Il dott. Innokentiy Okhlopkov, biologo presso la sezione siberiana dell’Accademia delle scienze russa (SBRAS), ha dichiarato all’agenzia di stampa russa TASS che “gli orsi bruni si stanno spostando nella tundra e sono stati avvistati nel corso inferiore del fiume Kolyma, dove vivono gli orsi polari“.
La possibilità di riprodursi
Bisogna inoltre considerare che, poiché i due animali si sono separati solo da circa 500.000 a 600.000 anni fa,, la loro prole può riprodursi (fenomeno spesso impossibile negli ibridi). Spesso gli ibridi non sono più adatti all’ambiente in mutamento rispetto ai loro genitori, sebbene possano avere più possibilità di sopravvivenza, anche perché possono essere in grado di nutrirsi con una più ampia gamma di fonti di cibo.
Cosa sono le specie ibride?
L’incrocio tra specie simili tra loro, dal punto di vista evolutivo, crea nuove specie. Spesso però gli ibridi danno vita ad esemplari unici in quanto sterili esemplari unici. In alcuni casi però gli ibridi possono nascere fertili e in questo caso possono dar vita ad una nuova specie.
Uno dei fattori che favorisce la comparsa di una nuova specie è l’isolamento. Secondo le teorie di Darwin l’isolamento per un lungo periodo di tempo favorisce la diversità genetica e la differenziazione tra specie.
In copertina foto da Commons Wikimedia