Parlare con i propri cari anche dopo la morte. Sembra diventare realtà grazie alla tecnologia. L’azienda Somnium Space, che permette di vivere esperienze 3D immersive ed è compatibile con i visori per la realtà virtuale, ha lanciato un particolare progetto nel metaverso: creare avatar dei defunti per poter parlare con loro. Il primo prototipo di versioni AI degli utenti avatar dovrebbero essere pronti per il 2023.
Parlare con i morti: nel Metaverso sarà possibile dal 2023
L’idea nasce dal fondatore e CEO di Somnium Space, Artur Sychov, in seguito alla perdita del padre a causa di una malattia. Questo fatto lo sconvolse e iniziò a pensare a come poter ‘rimediare’. Voleva che i nipoti avessero dei ricordi del nonno, ed ecco l’illuminazione: Live Forever. Una modalità all’interno del metaverso, dove è possibile salvare come dati i ricordi e le conversazioni con una persona, per poi passarli su un avatar replicato esattamente come il defunto. Con la stessa voce, movenze e modi di fare. In questo modo la si può far (ri)vivere per sempre.
Nonostante sia comunque gestito da un intelligenza artificiale, l’avatar può mostrare e ricordare la persona deceduta in tutto e per tutto, come se fosse reale.
La visione di Sychov riguardo al metaverso è sicuramente più profonda, personale e poetica di chi lo vede come un’ulteriore vetrina di espansione commerciale.
Come si crea l’avatar dell’aldilà
Il fondatore di Somnium spiega anche come viene realizzato o meglio, ‘riempito’, l’avatar del defunto. Innanzitutto, la realtà virtuale con la sua tecnologia permette di raccogliere una quantità enorme di dati e questo permette un ampio ventaglio di informazioni: dai gesti ai movimenti di occhi, mani e bocca e movenze del corpo. E con un’accuratezza del 95%. Lo ha rivelato uno studio su Nature del 2020.
Ed ecco che i bit si trasformano in un ricordo tangibile, nella realtà aumentata. Dalle foto agli avatar, per poter aver ancora l’illusione di stare con un caro che è passato a miglior vita e poterci parlare, vederlo e passare del tempo insieme. Da una parte è anche inquietante che un’IA possa replicare una persona.
Come funziona Live Forever
Per poter entrare e usufruire della modalità virtuale di Live Forever serve una registrazione che implica l’inserimento di un’enorme quantità di dati raccolti nel ‘parcel’ del metaverso.
La creazione, e ovviamente l’aggiornamento degli avatar dei morti, è in continua espansione. Con il tempo, la mole di dati e ricordi di una persona aumenta, fino alla sua dipartita. E, man mano che la tecnologia avanza, si avranno più funzionalità e precisione. Così, come uno scrigno dei ricordi, un giorno sarà possibile per i parenti in vita guardare proprio il film, dalla nascita alla morte, del proprio caro.
A differenza di Meta, il servizio di Live Forever non raccoglie dati per poi rivenderli agli inserzionisti. Chi vuole inserire i propri dati per poter usufruire del servizio, dovrà farlo a pagamento.
Certo è che se da una parte può risultare confortante l’idea di poter rivivere una persona cara che non c’è più, o addirittura di conoscerla e sapere tutto su di lei, dall’altra parte si pongono quesiti morali, etici e filosofici sulla questione. Specialmente sull’uso improprio degli avatar e delle loro vite passate. Qualcuno potrebbe rubare le informazioni e la vita di qualcuno?
Foto in copertina di A. Solano – Canva