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CULTURA, CURIOSITÁ

Origine dei cognomi: è vero che segnano il nostro destino?

Vi sarete mai chiesti dell’origine, significato o del motivo per il quale avete proprio “quel” cognome? Si dice che nel nome di una persona si celi il suo destino. C’è sempre un significato. Ma il cognome ha radici più antiche e non veniva dato a caso. Oltre ad identificare i membri di un gruppo famigliare di appartenenza, il cognome rappresentava lo “status” o una particolarità del soggetto. Nella maggior parte dei casi, il cognome è di origine patronimica. In Italia, al 2021, si registrano oltre 350 mila cognomi.

Chi e quando si è inventato il cognome?

In origine, ai tempi delle popolazioni nomade e di piccoli gruppi, esisteva soltanto il nome proprio di persona. Era più facile identificarsi e ognuno si diversificava facilmente. Spesso, il nome, rappresentava una peculiarità del soggetto oppure era rappresentativo e ideologico.

Successivamente, con lo sviluppo della società in maniera sedentaria, la prolificazione in massa necessita di una maggiore diversificazione e bisogno di riconoscimento. La gerarchia. Ecco che iniziano a delinearsi i cognomi. Per dare un senso di appartenenza, specialmente agli strati più agiati della società.

Abbiamo detto che i nomi comuni sono all’origine del riconoscimento di un umano. E, spesso, non si riesce nemmeno a risalire al suo reale significato. Una base di partenza è sempre il significato etimologico del termine. La sua radice e provenienza. Ma non sempre si risale. Questo perché, i cognomi venivano anche creati e mixati secondo certi criteri appositi delle famiglie.

Ma non solo. Perché, all’inizio, se due persone avevano lo stesso nome, per esempio, Piero, per identificarli si usava aggiungere il luogo di appartenenza della persona, oppure un suo tratto fisico, caratteriale o particolarità. Ecco che si riconosce il Piero Della Legna e il Piero Zoppo.

Dato che col tempo diventa necessario accostare un’identificazione al nome per i troppi omonimi, quegli aggettivi diventano, a tutti gli effetti, i cognomi personali della persona e della famiglia. Si pensi che dal Medioevo era obbligatorio avere un cognome.

Origine dei cognomi italiani: la tria nomina degli antichi romani

Da anticipare che, in Italia, prima del Medioevo o, precisamente, del 1200, l’uso del cognome era un “lusso” concesso soltanto alle famiglie nobili e potenti, per poi essere concesso anche agli strati meno abbienti della società.

Gli antichi romani hanno “creato” il cognome. O meglio, si distinguevano con ben 3 nomi, tria nomina:

  1. praenomen: nome;
  2. nomen, distintivo della gens romana;
  3. cognomen: sempre per la distinzione delle famiglie ma come un soprannome.

Il fatto che molti nobili abbiano una lunga lista di nomi e cognomi, è semplicemente perché se li sceglievano e aggiungevano loro, per darsi un tono e per identificarsi maggiormente dagli altri nuclei famigliari.

Durante il V secolo tutto cambia. Il nome si riduce ad uno solo, ben chiaro e rappresentativo del soggetto, conosciuto come signum o supernomen. 

Terminato l’Impero Romano, si ritorna al semplice nome e al soprannome che caratterizza la persona: dal mestiere, luogo di provenienza, paternità o maternità, segni particolari. Così nasce il cognome moderno.

Da dove arriva il cognome: origine di tutti i tipi di cognome

Ogni area geografica e cultura ha le sue radici e tradizioni. E questo si riflette anche sul cognome proprio di persona affibbiato ad un soggetto. Ma, l’origine del cognome discende da diverse tipologie di fonti; il principale è proprio quello di matrice patronimica, ovvero il classico “figlio di” (e no, non è l’insulto che pensate! Ndr). Nel prossimo paragrafo vi illustrerò le varie desinenze dei cognomi patronimici nelle diverse culture e parti del mondo.

Partendo dai più “semplici”, abbiamo:

  • cognomi di origine comune, presi dalla natura o dall’area geografica circostante: si riconoscono in “Rosa”, “Falchi”, “Piazza” e così via;
  • soprannomi: una delle prime tipologie. Attraverso una caratteristica o aggettivo attribuito alla persona, si crea il soprannome che diventa, poi, a tutti gli effetti, il cognome. Un esempio? Il famoso e classico “Rossi”, “Felice”;
  • mestieri: sono legati al lavoro, professione del soggetto o al suo status. Come “Mugnaio”, “Orafo” o “Marchese”;
  • toponomastici: questi derivano dal luogo di provenienza della famiglia, o dei terreni che possedeva in una determinata zona, “Della Valle”;
  • di circostanza: gli sconosciuti o i neonati abbandonati, venivano apostrofati con cognomi di nascita o religiosi: “Natale”, “Della Madonna”.

I cognomi patronimici nel mondo

Come anticipato, la maggior parte dei cognomi si riferisce al padre, ovvero il significato del cognome è proprio identificabile come “figlio di”. Ecco una lista di cognomi e desinenze che riportano i cognomi patronimici nel mondo:

  • Scozia, che iniziano con Mac- o Mc- (- figlio): “Mackenzie” significa, appunto, figlio di Kenneth;
  • anglo-normanni, con il prefisso Fitz-; “FitzGerald”, figlio di Gerald;
  • Inghilterra, Svezia e Norvegia, -son: “Godson”;
  • Irlanda, O’-: O’Brien, figlio di Brien;
  • Germania, -sohn: “Bauersohn”, figlio di Bauer;
  • Spagna, desinenze in -ez: “Sánchez”, “González”;
  • ebraico: Ben-: Cohen, “Ben Cohen”, figlio di Cohen;
  • arabo: Ibn-: “Ibn Muhammad”, figlio di Muhammad.

Non sono tutte, ma rendono l’idea e l’associazione con le radici e desinenze patronimiche. Ovviamente, per alcuni, esiste anche il corrispettivo femminile.

Chi si occupa dell’origine dei cognomi e come rintracciare il mio albero genealogico?

L’Araldica, la genealogia e gli studi nel campo delle scienze sociali si occupano della sfera onomastica e antroponimica. Tutte le interazioni sociali e gli spostamenti nella storia e delle diverse culture, hanno creato una fitta rete e miscuglio di cognomi.

Da qui, si sono anche creati numerosi e diversi alberi genealogici. Dando vita a stirpi differenti e creando anche un mistero attorno alle proprie origini e antenati. Ma è comunque possibile fare delle ricerche sul proprio passato e poter scoprire di aver fatto parte di un famiglia di nobili nel lontano remoto. Oppure a contadini o a guerrieri. Tutto è possibile.

Quello che ci spinge a ricercare nel cognome la nostra identità, è il senso di appartenenza e il voler sapere da dove proveniamo, quali sono le nostre reali qualità e, perché no, attitudini e inclinazioni. In fondo, il cognome segna il nostro destino. In un modo o in un altro.

In copertina: foto di Pixabay.

Federica Felice

Giornalista praticante, con un background da Interior & Garden designer. Amante delle curiosità, creo Loisir Magazine, una rivista di svago, appunto.

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