Quando fa freddo il naso gocciola. Questo fenomeno si chiama “rinite da freddo” o “naso dello sciatore”. Se nelle giornate invernali cola spesso il naso, anche se non si ha il raffreddore, è del tutto normale. Ma perché accade?
Dipende dalla differenza di temperatura tra l’aria fredda e secca che entra nel corpo e l’interno caldo e umido del naso. Le cavità nasali si occupano infatti di riscaldare e umidificare l’aria in entrata, assicurandosi che non arrivi troppo fredda fino ai polmoni.
Perché cola il naso a basse temperature
L’aria fredda e secca che entra nelle cavità nasali stimola i nervi. Questi comunicano con il cervello che, quando fa freddo, richiede una maggiore irrorazione di sangue nella cavità del naso. A ciò si aggiunge la maggiore produzione di muco, che serve a modificare l’aria fredda che entra durante le giornate d’inverno.
Ricordiamo che l’aria presente all’interno delle cavità nasale è caratterizzata da una temperatura di circa 26° C ed è contraddistinta da un’umidità del 100%. Una volta che si innesca il meccanismo di cui sopra, il nostro naso comincia a produrre muco e nel corso dell’intera giornata arriva a secernerne 300/400 ml.
La perdita di liquido acquoso dipende comunque dalla reazione di condensa del passaggio di aria fredda. Il vapore che risulta da questo processo si unisce al muco e fuoriesce dalle narici.
Come rimediare?
Se il naso cola eccessivamente, non basta solo munirsi di fazzoletti. Tra le altre soluzioni migliori, si consiglia di idratare al meglio l’organismo e di ricorrere ai lavaggi nasali.
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