ortoressia
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Quando il mangiar sano diventa un’ossessione: cos’è l’ortoressia?

Mangiare è molto spesso un piacere ma non per tutti è così. Ci sono volte in cui il rapporto con il cibo diventa malsano e l’ansia prende il sopravvento su tutto ciò che concerne l’alimentazione.

Certo, stare attenti alle propria dieta per una questione di salute e stile di vita è importante. Il problema inizia quando il mangiare sano degenera e diventa ossessione. Vediamo che cos’è l’ortoressia.

Ortoressia: di cosa si tratta?

Il termine ortoressia indica un particolare disturbo del comportamento alimentare di cui soffre appunto chi, cercando di seguire una dieta il più possibile sana, sviluppa un comportamento di tipo ossessivo che ottiene l’effetto opposto.

In Italia, stando agli ultimi dati, soffrono di disturbi alimentari oltre 3 milioni di persone. Di questi, gli ortoressici sono circa 300.000 – di cui la maggior parte uomini – e il numero è in crescita costante.

Da cosa deriva?

Perché si sviluppa una tale ossessione? Il mangiar sano è importante, ma il desiderio insistente di un corpo perfetto e di cibi che non infiammano l’organismo condiziona tal volta troppo le persone che si approcciano a questo stile di vita. Di sicuro, dobbiamo tenere conto dei seguenti fattori:

  • l’idea che certi cibi possano essere assunti insieme a ogni pasto o in specifici momenti del giorno
  • credenze in base alle quali la digestione ottimale di un certo cibo debba richiedere tanto tempo.

Quindi, questi soggetti passano una considerevole quantità di tempo nella pianificazione e nella realizzazione dei pasti quotidiani, non solo per scegliere cosa si mangerà ma anche nella raccolta di informazioni nei confronti di ciascun ingrediente, per la preparazione e infine per l’assunzione del cibo.

Quali sono le conseguenze dell’ortoressia?

I soggetti con ortoressia tendono a evitare cibi che potrebbero contenere ingredienti geneticamente modificati o con grandi quantità di grassi, zuccheri, sale o altri componenti ritenuti dannosi. Tali restrizioni alimentari comportano talvolta l’omissione di nutrienti essenziali nel fabbisogno energetico quotidiano, poiché le diete seguite sono sbilanciate e insufficienti.

Ripercussioni sulla qualità di vita

Dal punto di vista psicologico, i soggetti ortoressici provano frustrazione quando i loro rituali alimentari sono impediti o interrotti. Provano disgusto oltre a un’emozione di colpa e a un disgusto verso se stessi in base alla percezione soggettiva di ciò che è giusto o sbagliato.

Esiste una cura?

Il rimedio per l’ortoressia comincia con uno psicoterapeuta e un nutrizionista, per educarsi a mangiare senza ossessioni. Certo è importante privilegiare frutta e verdura, senza rinunciare però a carboidrati, grassi e proteine, anche di origine vegetale, limitando il consumo di sale, zucchero e dolci. Qualche strappo alla regola non nuocerà certo alla salute.

Quando il soggetto arriverà a capire, grazie all’aiuto dei professionisti, che ogni pasto dev’essere vario ed equilibrato, senza ridurre pranzi e cene ai soli ortaggi sarà sulla buona strada per uscire dall’ossessione.

In copertina: foto di JerzyGorecki da Pixabay 

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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