Il Disturbo Affettivo Stagionale, o SAD dall’acronimo inglese propriamente pertinente anche nel significato, è una delle sindromi meno conosciute e diagnosticate mi tratta di un vero e proprio disordine psicofisico stagionale che porta a diverse alterazioni dell’umore.
Il disturbo affettivo stagionale è una malattia da non trascurare
Se ne è parlato ufficialmente per la prima volta nel 1984 da parte di Norman E. Rosenthal e dai suoi colleghi del “National Institute of Mental Health”. Il SAD si manifesta nei cambi di stagione e, in particolare, con l’arrivo dell’autunno, per poi proseguire durante l’inverno. A causarlo sarebbero sostanzialmente le giornate più corte e le ridotte ore di luce che creano problemi nella regolazione della serotonina, il neurotrasmettitore dell’umore, e la produzione dei normali livelli di melatonina, l’ormone che controlla il ciclo circadiano. Nonostante ciò, non è raro parlare anche di SAD estiva. La scoperta è stata fatta dalla dott.ssa Mc Mahon dell’Università di Copenaghen, a cui si aggiunge quella di altri ricercatori che nel 2006 hanno rilevato una correlazione tra la sovrapproduzione di melatonina e il disturbo affettivo stagionale.
Come funziona?
La ghiandola pineale, che si trova al centro del cervello, controlla l’orologio biologico del corpo e il ritmo sonno-veglia. In questo modo può produrre regolarmente melatonina di notte durante il sonno. Quando i giorni invernali diventano più bui, i livelli di melatonina aumentano e diminuiscono quelli di serotonina. La SAD dipende quindi proprio da uno squilibrio biochimico nel cervello dato dalle ore diurne più brevi. Di conseguenza, i soggetti colpiti si sentono sempre assonnati e faticano a fare le normali attività. Inoltre, una minore esposizione alla luce del sole porta a una mancanza o insufficienza di vitamina D, i cui bassi livelli sarebbero correlati alla depressione.
I primi studi sul disturbo affettivo stagionale
Sebbene non si ultilizzi questo nome, Ippocrate fu il primo, nel 400 a.C., a descrivere un disturbo depressivo legato all’andamento stagionale. Nel II secolo a.C., i medici greco-romani avevano già scoperto che la depressione si riduceva con l’esposizione alla luce solare.
Poco prima di Rosenthal, Pinel e il suo allievo Esquirol, nell’Ottocento, furono i primi a distinguere i sottotipi di depressione invernale ed estiva.
Come sapere se si soffre di SAD?
Si tratta di una patologia cronica che presenta episodi depressivi ciclici. Tra i sintomi si riscontrano:
- ipersonnia o insonnia
- iperfagia e aumento ponderale
- stanchezza mentale e fisica
- generale senso di confusione
- irritabilità
- mancanza di energie
- difficoltà di concentrazione
In copertina: foto di Anemone123 da Pixabay