Snremo_2012
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Sanremo e il canto in corsivo che spopola tra i giovani

Sanremo, negli ultimi anni, è diventato un evento giovane e social. Se ce lo avessero detto solo quindici anni fa non ci avremmo creduto, quando a guardarlo erano solo i nostri nonni e i genitori affezionati all’iconico e composto Pippo Baudo e alle ballate tipiche del bel canto all’italiana, che ci sembravano così distanti dai generi che amavamo in adolescenza. Invece, questa esplosione della kermesse canora più famosa d’Italia, è avvenuta in poco tempo, merito anche alle performance dalle note flow dei cantanti giovanissimi, che ci propongono il canto in corsivo come nuova frontiera della musica moderna.

Canto in corsivo dalle origini a oggi

“Voice so smooth its like I’m singing in cursive”. Nell’anno 2009 l’account Twitter del comico di Baltimora @TrackDroppa lascia il primo indizio su un’inclinazione linguistica, che pian piano è diventata sempre più presente nel mondo della musica. Il “cantare in corsivo” è un processo che negli ultimi anni è apparso nel mondo della musica e si basa sul fenomeno fonetico della dittongazione. Una vocale si divide in due parti di diversa apertura, ovvero in due vocali diverse, in modo da formare un dittongo. In questo modo le vocali vengono allungate creando una sfumatura nella voce che ricorda molto la cadenza milanese, ma reso esagerato e quasi innaturale.

Il fenomeno è esploso anche in forma parlata su piattaforme come TikTok, dove l’hashtag #corsivo ha raggiunto oltre 24 milioni di visualizzazioni. Si pensi all’ormai famosissima Elisa Esposito, diventata “insegnante di corsivo” o, nel campo musicale a Davide Papasidero, vocal coach e vincitore del Festival di Castrocaro.

Tra i primi cantanti a mettere in mostra questa evoluzione fonetica ci sono le inglesi Corinne Bailey Rae e Amy Winehouse, anche per le distorsioni vocali raggiunte alla fine degli anni Dieci del nuovo secolo e che si è poi trasferita in altri cantanti più legati alla trap e al pop contemporaneo, segnando l’ingresso dello slang nella cultura televisiva pop italiana.

Si è poi affermato con altre grandi artiste degli anni Dieci e Venti, come Halsey, Ariana Grande, Lorde o Billie Eilish. Solo in anni più recenti, il corsivo è arrivato anche in Italia, e sta conquistando buona parte del pubblico.

Il caso Sangiovanni e l’evoluzioni in Italia

A rendere famoso questo modo di cantare in Italia sono stati gli artisti della generazione più giovane. Tra i primi, possiamo citare Sangiovanni, finalista di Amici 20 e protagonista a Sanremo lo scorso anno e ospite in coppia con Madame nella serata duetti di quest’anno. Intervistato su questo tema, nel podcast Muschio Selvaggio di Fedez il cantautore aveva affermato: “Canto come se fosse un flusso, anche se non stai capendo cosa sto dicendo, spacca“.

Se Sangiovanni può essere considerato l’esempio più chiaro di questo modo di cantare, altri cantanti che abbracciano questo stile sono MadameBlanco, Rkomi, tha Supreme, Shari, gIANMARIA e tanti altri.

In copertina: foto di Zdravko Petrov da Wikimedia Commons

Melissa Mercuri

Giornalista pubblicista, mi occupo anche di copywriting, social media, traduzioni audiovisive, ufficio stampa e insegnamento.

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