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Wired Trends 2023: presentate le nuove tendenze per quest’anno

Anno nuovo, tendenze nuove. Ecco che Ipsos Global Trends, in collaborazione con Wired Italia, ha presentato quelle che saranno essere le nuove tendenze per tutto il 2023. Uno studio che ha coinvolto 40mila persone in 50 Paesi, l’87% del Pil globale. Si parla di mobilità e sostenibilità ovviamente; ma anche di moda e cibo, senza tralasciare il digital transformation. Scoprite i dati sulle nuove tendenze 2023 presentati durante il Wired Trends.

Nuove tendenze per l’anno 2023: le proposte di Wired Trends

La sesta edizione di Wired Trends si è tenuta a dicembre 2022, presso il Milano LUISS Hub, la quale ha visto protagonisti i colleghi di Ipsos e Wired Italia, per presentare le nuove tendenze di questo 2023.

L’incipit dei Wired Trends 2023 da parte del Ceo Ipsos, Nicola Neri:

I trends sono come una fotografia: ci aiutano a capire cosa succede nella nostra società civile, quali sono le trasformazioni, come cambiano i mercati, gli atteggiamenti, le paure. Dai Global Trends emerge una chiara complessità: come individui abbiamo atteggiamenti diversi riguardo a singoli temi: tendiamo ad avere diverse opinioni.

I nuovi trends futuri in fatto di mobilità

Importante, se non fondamentale per noi e per il pianeta, è la mobilità. I trasporti ci permettono di spostarci e agevolarci.

Questo include i mezzi di trasporto sia pubblici che privati, ovviamente. Per questi temi ci si è appoggiati sui dati raccolti dall’Osservatorio sulla mobilità affiancato da Legambiente. La ricerca ha coinvolto le principali città italiane (Milano, Torino, Roma e Napoli) mettendole a confronto con quelle europee. Quello che è emerso è che:

  • l’aria pulita di Helsinki raggiunge la percentuale del 72%, a Torino non supera il 33%;
  • le piste ciclabili sul totale della rete stradale a Napoli è del’1,5%, a Torino e Milano raggiunge il 6-7%, mentre a Roma è del 2,3%, contro il 26% di Amsterdam;
  • In Italia, il traffico presente sul suolo occupabile raggiunge il 35%, il 58% di Milano contro il 42% di Roma;
  • l’occupazione della strada dai parcheggi in doppia fila raggiunge il 34% a Torino, il 32% a Milano, il 25% a Roma e il 28% a Napoli.

I trends futuri sulla sostenibilità

Per quanto riguarda un‘analisi sulla sostenibilità c’è preoccupazione; si evince che il 90% delle persone è convinto che ci stiamo dirigendo verso un disastro ambientale assicurato se non si adottano misure concrete e rapide.

Per quanto riguarda l’approccio aziendale verso un modello più sostenibile, si è riscontrato un investimento nella produzione, nella metà degli oltre 100 top manager di imprese ESG – Environmental, Social e Governance – intervistati. Mentre, l’81% si è attivato in quella direzione.

Tema corrente è anche l’economia circolare, anche se poco conosciuta; solo il 40% degli intervistati ne era a conoscenza o parzialmente. Inoltre, il 48% degli interpellati si dice convinta dell’aumento dei green jobs in futuro.

I trends futuri della trasformazione digitale

Il digitale è onnipresente. Il 68% delle imprese afferma che, grazie alla trasformazione digitale, il processo di gestione interno sia nettamente migliorato. Ergo, 2 aziende su 3 confermano che la digital transformation ha liberato i propri dipendenti da mansioni “minori” e, di queste, un terzo ne riconosce anche un risparmio di tempo e flessibilità.

Dal report sulla digital transformation si è riscontrato che:

  • il 23% delle aziende ha avuto un miglioramento della gestione dei dati e per il 14% nell’interazione con partner e fornitori;
  • nel 32% dei casi, si è evinto che il principale ostacolo alla transizione digitale è rappresentato dai costi.

Nel 2018, soltanto il 40% delle aziende aveva iniziato un percorso di transizione digitale, ora siamo al 66%. Di questi, i fattori che li spingono verso la scelta di un fornitore per i servizi digitali, si basano sulla fiducia e la reputazione del provider, mentre per il 46% è importante la modalità di assistenza offerta e per il 31% ci si basa sui costi. Infine, il 18% è centrato sulla facilità di utilizzo dei servizi.

Per quanto riguarda l’utilizzo del web e di internet, il 74% dei cittadini pensa che i social media accentrino troppo potere oggigiorno. Dello stesso avviso il numero di utenti che sono consapevoli della perdita, almeno parziale, della propria privacy con lo sviluppo tecnologico. Invece, il 45% pensa che il progresso digitale stia rovinando le vite delle persone; chi scredita questo pensiero fa parte del 48% degli intervistati. Infine, parlando di fiducia nel web, sale al 63% la quota di di persone interpellate che si fida di internet. Questo dato risulta in calo dell’11% rispetto i dati degli ultimi 3 anni.

I trends futuri sul food

Uno dei temi più apprezzati: il cibo. Quali saranno i piatti più assaporati nel settore per il 2023? Per rispondere a questa domanda va precisato che il futuro del food va di pari passo con la questione della sostenibilità anche. Perciò, si terrà conto non solo del climate change, ma anche della globalizzazione, della salute e dello stile di vita.

Sicuramente c’è un ritorno alle origini. I prodotti a Km0 sono fra i preferiti, come quelli prodotti a livello nazionale. Ma, anche se l’82% è in linea con questo pensiero, c’è anche un 73% di intervistati che invece vuole assaporare cucine e piatti diversi da quelli nostrani.

Ma cosa vogliono gli italiani?

  • il 63% vuole un regime alimentare più sano. Di questi, solo il 6% è vegetariano o vegano, mentre il 25% è flexitariano;
  • nel 41% dei casi invece, si vorrebbe un processo di sintesi in laboratorio per i prodotti non sostenibili, anche se il 77% degli italiani si fida solo dei prodotti naturali;
  • per quanto riguarda lo spreco di cibo, ad esserne accorti è circa il 94%.

I trends futuri del mondo fashion

La moda è il settore più gettonato e colpito dalle tendenze. Un giro d’affari in Italia per il 2023, calcolato a circa 83 miliardi di euro. I nuovi fashion trends per questo 2023 saranno focalizzati dalla tecnologia in tema Metaverso, dalla sostenibilità (come pilastro e obbligatoria) e dal business model. Senza dimenticare la Diversity&Inclusion.

Seguendo i dati dei consumatori, il 49% pagherebbe anche di più un capo sapendo che il brand si impegna a livello ambientale ed ecosostenibile. Purtroppo, il fenomeno del greenwashing vanifica il vero impegno e la serietà nel settore e l’utente non si fida. Parallelamente, è spuntato anche il greenushing, l’opposto, ovvero l’atto di nascondere e sottovalutare le pratiche sostenibili adottate dalle varie aziende verso i clienti.

Nonostante il 92% dei compratori si rifiuterebbe di appoggiarsi ad aziende non etiche, sono comunque principalmente guidati e condizionati dai fattori prezzo/qualità per la scelta di un prodotto.

L’industria della moda è al secondo posto tra le industrie più inquinanti al mondo anche se è percepita come al 5 posto dai consumatori.

Infine, per una fotografia completa dei Wired Trends 2023, si è rilevato che il 78% degli intervistati pensa che per evitare il disastro ambientale è necessario un cambio di rotta del proprio lifestyle generale. mentre, un buon 55% di utenti ritiene che nemmeno gli scienziati sappiano di cosa parlino sui temi ambientali.

A livello di acquisti verso le aziende, il 53% delle persone intervistate si dice propenso a spendere di più se gradisce l’immagine del brand, mentre il 63% preferisce marche che si spendono per la sostenibilità. (Fonte: IPSOS).

Federica Felice

Giornalista praticante, con un background da Interior & Garden designer. Amante delle curiosità, creo Loisir Magazine, una rivista di svago, appunto.

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